Appunti per un progetto di riappropriazione degli spazi digitali, di autoeducazione e autoformazione all’uso critico degli strumenti online

Un lettore attento potrebbe chiedermi: se Internet non è un’unica rete, perché la chiami “la rete”? Mi rendo conto dell’apparente contraddizione, ma è abitudine diffusa chiamarla, famigliarmente, the Net, o “la rete”. Perché in pratica si comporta come se fosse una rete unica; e di fatto è un unico sistema seamless, continuo e intercomunicante. Ma mi sembra importante capire che questo sistema è policentrico, non ha un “governo” centrale; non solo ogni rete, ma ogni operatore è libero e indipendente.

Giancarlo Livraghi - Gandalf.it - Dicembre 1997

Cos’è SOCIALINI

Il web, Internet, sono strumenti complessi, articolati e difficili da maneggiare. Non solo: in questo momento, appare sempre più chiaro che le grandi piattaforme commerciali rappresentino un problema non solo per la nostra socialità, ma anche per il tessuto democratico e civile.

Sempre più persone, ma anche realtà come associazioni, scuole, collettivi, sentono l’urgenza di allontanarsi, per motivi pratici e etici, dai grandi social: nello stesso tempo la rinuncia totale allo strumento digitale è sicuramente una sconfitta sotto molti punti di vista, sia pratici, sia di valore.

Esistono alternative, grazie al software libero, agli standard aperti e al lavoro volontario di centinaia di sviluppatorə e appassionatə di tutto il mondo: il Fediverso è una galassia di applicazioni che condividono il modo di comunicare, creando un network interoperante, aperto a tuttə. Mastodon, Pixelfed, Peertube sono solo alcune delle porte di accesso al fediverso.

Ma al fediverso non “si accede”, il fediverso si costruisce, con la tipica attitudine hacker che contraddistingue il rapporto sano con la tecnologia. Esistono ovviamente moltissime istanze a cui iscriversi, come se lo si facesse con un social commerciale, ognuna con le sue regole, il suo mood, le sue modalità di sostentamento, alcune molto popolate, ma il concetto vero di Fediverso

“Nativə Digitalə”, sia la Gen Z, sia la Gen Alpha, hanno in realtà enormi difficoltà a gestire correttamente il flusso di social, piattaforme di intrattenimento, risorse e strumenti, proprio per il fatto che, avendoli a disposizione “magicamente”, difficilmente si interrogano sulle dinamiche e sul funzionamento delle piattaforme.

Piattaforme che, grazie all’arrivo di algoritmi e sistemi esperti di vario genere, somigliano sempre più a black box inconoscibili e quindi difficilmente controllabili da parte dell’utente.

L’idea di una palestra, pensata per bambinǝ dai 6 anni in su, ma strutturata come spazio di crescita per tutta la famiglia, nonnǝ inclusǝ, parte da una idea di un collettivo, costituito inizialmente da FdA, Kenobit, Kzk e Morloi, ed è strettamente collegata al Fediverso e ad alcuni concetti fondamentali, come la consapevolezza di strumenti e dinamiche e la riappropriazione degli spazi digitali.

Come iniziare?

In pratica? Immaginate di avere un vostro Socialino a disposizione, una istanza di Mastodon, dove poter sperimentare gli strumenti e le modalità dei social lontani da contenuti tossici, pubblicità, algoritmi inconoscibili. I volontari di Socialini sono qui per aiutarvi in questo, fornendovi tutti gli strumenti per iniziare fin da subito:

inviateci una mail a ciao@socialini.it

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